La Diffusione Musicale
La musica all’interno di una qualsiasi attività commerciale come un centro commerciale, un negozio, un hotel, un centro benessere, una palestra, una piscina, un ristorante o qualsiasi altra forma di esercizio pubblico o privato è fondamentale.
Di qualunque attività si tratti, la musica è sempre apprezzata da tutti, sia dal personale che ci lavora ma soprattutto dalla clientela che la frequenta. Un’ attività commerciale sprovvista di musica può risultare fredda, distaccata e poco accogliente. Il silenzio spesso può risultare imbarazzante, deprimente, e diventare fastidioso.
Per fare in modo che la musica venga davvero apprezzata da tutti è necessario considerare alcuni aspetti fondamentali:
- Il tipo di musica
- la qualità
- Il volume
La giusta musica di qualità al volume corretto può dare un’identità ben precisa alla location, donandole un’anima riconoscibile. E’ sicuramente un modo di comunicare chi siamo senza usare parole o brochure. E’ un mezzo con il quale possiamo entusiasmare, sedurre, stimolare, intrattenere, coinvolgere ed emozionare. E’ qualcosa da non sottovalutare e che deve avere la giusta importanza all’interno di un contesto commerciale.
Come sonorizzare la mia attività
Per mettere musica all’interno della mia attività devo innanzitutto avere un impianto audio adeguato che possa coprire in modo efficace ogni zona della mia attività e se necessario che possa essere diviso in zone in modo da poter regolare in maniera più precisa sia il volume che la tipologia di musica.
In secondo luogo devo decidere che tipo di sorgente collegarci.
Le scelte fondamentalmente sono di due tipi: mi occupo autonomamente della musica (quindi il dispositivo lo scelgo io) oppure mi affido ad un Music Provider?
VOGLIO ESSERE AUTONOMO:
Se voglio gestire la musica autonomamente devo procurarmi la mia sorgente audio, scegliere quale dispositivo fa al caso mio e occuparmi della gestione. La scelta che posso fare è varia ma bisogna prestare attenzione perché non tutte le sorgenti audio sono autorizzate a funzionare dentro un’attività commerciale:
- Radio – FM o DAB è una soluzione economica. Le playlist sono già organizzate e pronte all’uso ma non avrò alcun tipo di controllo e non potrò eliminare la pubblicità
- Radio in Streaming – soluzione analoga ma sfruttando le migliaia di radio presenti su internet. Qui bisogna prestare attenzione perchè la legge parla chiaro. Si possono riprodurre solo radio in streaming che esistono anche in FM. Per tutte le altre non c’è una normativa che le autorizzi.
- TV – posso utilizzare i canali TV per sonorizzare la mia attività. Come per le Radio però non ho alcun controllo e non posso eliminare la pubblicità.
- CD (o sistemi analoghi)
- MP3 (o file audio in genere) – discorso analogo a quello dei CD. Posso riprodurre tracce audio regolarmente acquistate e di cui detengo la ricevuta d’acquisto.
- Servizi di Streaming (Spotify o analoghi): NON possono essere usati in alcun modo all’interno di un’attività commerciale. Nascono sono per uso privato e non esiste alcun abbonamento che ne consenta l’utilizzo in altro ambito.
MUSIC PROVIDER:
Se non voglio occuparmi di questo aspetto e avere una certa garanzia e affidabilità sulla diffusione musicale all’interno della mia attività mi posso affidare ad un Music Provider come Rokepo.
Il dispositivo (fornito in comodato d’uso) potrà sonorizzare più zone contemporaneamente, potrà gestire volumi e comunicati audio, non avrà pubblicità e sarà completamente automatizzato. La scelta musicale verrà concordata insieme e il dispositivo potrà essere gestito totalmente da Rokepo oppure anche dal cliente.
Con questa scelta non mi dovrò più occupare della musica.
Aspetti Legali
Le leggi che regolamentano l’utilizzo di musica all’interno di un’attività commerciale sono ben diverse da quelle per l’utilizzo in ambiente privato, come sono diversi i costi da sostenere e i possibili controlli da parte dei tutori della legge.
Un’attività commerciale, come abbiamo detto, non può privarsi della musica e anzi la deve curare nel migliore dei modi. Per queste ragioni è necessario conoscere bene cosa possiamo fare e quanto ci costa.
E’ inutile ignorare la questione perché oggi la musica è soggetta a controlli molto severi da parte della guardia di finanza o direttamente da S.I.A.E. ma non è solo questo il motivo che ci deve muovere verso il “fare le cose per bene”.
Esiste anche un etica morale, forse ancora più importante del “non prendere la multa” perché chi ha realizzato un’opera musicale deve, giustamente, essere retribuito.
Se vogliamo diffondere musica all’interno della nostra attività commerciale dobbiamo pagare delle quote che ci danno il diritto di riprodurre quell’opera musicale. Questi pagamenti sono obbligatori e indipendenti dal dispositivo audio che utilizziamo (TV, Radio, Satellite, CD, Chiavetta USB o Music Provider). Chi non regolarizza la sua posizione con le società di gestione del diritti d’autore (Collecting Society) è un evasore fiscale e rischia seriamente una condanna penale.
E’ evidente che l’argomento è da prendere molto seriamente.
Quali enti sono da pagare
Indipendentemente dal tipo di “sorgente audio” che sceglierò di utilizzare avrò l’obbligo di pagare per ottenere il diritto alla pubblica diffusione.
In Italia attualmente è possible scegliere tra differenti Collecting Society ma le più conosciute che possono garantire il massimo della libertà artistica sono: SIAE e SCF. Queste società si occupano dell’ intermediazione tra chi produce musica e chi la utilizza.
Difendono e tutelano centinaia di migliaia di artisti, interpreti, esecutori, editori e produttori. Quasi la totalità dei brani più conosciuti, ascoltati e trasmessi sono rappresentati da queste società. SIAE è stata per oltre un secolo l’unica società a cui era possibile affidare i diritti delle proprie opere ed è per questo che è ancora oggi largamente utilizzata. SCF (nata agli inizi del 2000) si è fatta strada per la difesa dei diritti connessi al diritto d’autore
In epoca più recente grazie alla liberalizzazione del mercato si sono aggiunte altre società che operano sul mercato e che propongono archivi musicali alternativi a quelli di SIAE ed SCF ma che vincolano l’utilizzatore ad utilizzare solo musica appartenente al loro catalogo con una scelta artistica decisamente più limitata.
Come scegliere
La scelta si basa principalmente su due fattori:
- i costi
- la popolarità della musica ascoltata
Se non possiamo fare a meno dei successi discografici del momento o degli storici evergreen del passato o in generale della musica comunemente chiamata “commerciale” la scelta non può che ricadere su SIAE ed SCF.
Ascoltare radio FM o Dab, canali TV, radio web, satellitare, cd audio, mp3 o affidarsi ad un Music Provider significa ascoltare musica tutelata da SIAE ed SCF.
In questo caso è necessario siglare un accordo con entrambe le società per avere l’autorizzazione a riprodurre musica all’interno della propria attività.
Se invece abbiamo la necessità di risparmiare qualcosa o di avere un sottofondo musicale di qualità ma indipendente dalle classifiche o dal brano conosciuto oppure vogliamo distinguerci dalle normali radio commerciali, la scelta può ricadere su archivi musicali alternativi.
Se optiamo per questa scelta non sarà possibile ascoltare radio, TV, satellitare, radio web, cd audio o mp3 ma saremo costretti ad ascoltare solo ed esclusivamente il servizio che viene erogato dal nostro Music Provider.
Quanto costano SIAE ed SCF
Le società SIAE ed SCF calcolano gli importi non solo in base alla categoria di appartenenza della tua attività commerciale, ma soprattutto in base ad alcune caratteristiche della struttura e dell’impianto audio:
- L’area di “vendita” espressa in mq (metri quadri).
Maggiore è l’area in cui diffondo musica e maggiore sarà il costo da corrispondere annualmente a SIAE ed SCF
- Numero di apparecchi (sorgenti) atti alla riproduzione della musica e (in caso di TV) anche loro dimensione.
Si calcola un costo in base alla quantità e al tipo di sorgente e l’importo sarà direttamente proporzionale all’ area.
Ad esempio, avere una Radio e una TV accese contemporaneamente, costerà di più in un’attività di 200 mq rispetto ad un negozio di 100. Il costo sarà ancora maggiore se il televisore è più grande di 37” (pollici) nel caso di SCF e di 40” nel caso di SIAE.
- Il numero dei diffusori (casse audio).
Anche il numero di diffusori incide significativamente sul costo annuale. Conviene analizzare attentamente la posizione degli altoparlanti, in modo da mettere un numero di diffusori sufficiente a garantire un’ottima copertura audio mantenendo i costi il più contenuti possibile.
Cose da non fare
Contrariamente a quanto si possa credere l’utilizzo di servizi musicali in streaming come Deezer, Spotify, Itunes Music e simili è assolutamente vietato. Non esistono licenze “premium” che ti permettono di trasmettere la musica per fini commerciali. Guarda bene le loro condizioni di vendita. Sono servizi utilizzabili solo per scopi privati e il loro utilizzo all’interno di attività commerciali è perseguibile per legge.
La nostra Divisione dedicata al servizio di Music Provider è a disposizione all’indirizzo tech@rokepo.it per informazioni di dettaglio e chiarimenti!
ROKEPO MUSIC PROVIDER
Servizio Music Provider
con il sistema PDJX
AQUARMONY
Il diffusore sonoro subacqueo per eccellenza